Adolescenti e tecnologia: pericolo o opportunità? Parte2

Vorrei, questa volta, soffermarmi in particolare sui programmi televisivi.

Oramai, anche se non siamo in casa o non abbiamo a disposizione un televisore, con Internet basta avere un PC, un tablet o un semplice smartphone per avere accesso a tutti i programmi televisivi, che vengono anche riproposti su YouTube in modalità totale o parziale.  Quindi risulta difficile praticare il consiglio che spesso si dà ai genitori di spegnere, almeno ogni tanto, il televisore e parlare con i propri ragazzi. Da ciò nasce l’urgenza, la necessità di istruire i figli ad avere un approccio critico e consapevole con questi mezzi tecnologici e con le informazioni e i programmi da essi proposti.

Purtroppo sono tanti i genitori che lasciano i propri bambini davanti alla TV, considerata, a tutti gli effetti, l’equivalente di una baby sitter. È vero che oggi sembra che non ci sia più tempo, che la corsa quotidiana divenga sempre più affannosa e stressante, eppure…è bene, come genitori, essere consci di ciò che accade davanti ai monitor. Persino i cartoni animati, che tanto piacciono ai bimbi, possono presentare dei rischi. Infatti spesso propongono comportamenti aggressivi, se non violenti, situazioni di conflitto, frasi e parole negative e violente che i bambini, facilmente, ripetono.

Quando si guarda un programma televisivo:
La tendenza è quella di scendere al di sotto e non quella di innalzarsi al di sopra del pensiero. La televisione ha questo in comune con l’alcool e con certe droghe. Se da una parte vi sta offrendo una certa liberazione dalla mente, dall’altra la pagate con la perdita di coscienza. Come le droghe, anche questa ha una qualità di forte dipendenza. Allungate la mano per spegnere e invece vi ritrovate a fare zapping… Una volta che siete stati catturati, più il programma è superficiale, più manca di significato e più crea dipendenza.(1)

Malgrado ciò, sappiamo che esistono dei programmi che possono essere utili per ispirare e affermare i Valori Umani. Alcuni film possono essere di grande aiuto per supportare noi genitori nei nostri insegnamenti, come pure molti cartoni animati. Anche i documentari sulla natura o sulla bellezza dell’Arte di tutti i tempi, o sulle conquiste scientifiche; i film e i documentari sulla vita dei Santi e di personaggi storici che hanno contribuito all’elevazione dell’umanità, come Martin Luther King, o Nelson Mandela oppure Gandhi, ecc. Anche alcune commedie, che mostrino una versione ironica di certi comportamenti egoistici e arroganti dell’uomo, possono far comprendere la stoltezza di quel modo di agire ed insegnare ad affrontare la vita in modo più distaccato e autoironico. La risata è straordinaria nel portarci ad inquadrare le situazioni nella loro giusta prospettiva ed è un’attività essenzialmente liberatrice e quindi terapeutica.

È necessario, però, non abbassare mai la guardia, soprattutto se a guardare la televisione è un bambino molto piccolo. Teniamo sempre presente che la pubblicità influenza i desideri dei bambini (come anche dei grandi) nei confronti di alcuni cibi e giocattoli, e che la violenza che viene vista in televisione porta molte volte ad atteggiamenti più aggressivi. Questa è la tesi sostenuta da alcuni pediatri (Fischer, Singer e Zuckerman). Inoltre alcuni ricercatori (Haly, Pearce, Buzzel, Winn) sostengono che, indipendentemente dal programma trasmesso, è l’atto stesso del guardare la televisione che risulta potenzialmente dannoso per il cervello del bambino.

Concentrarsi sulla televisione, influenza la propria visione del mondo. Le scene, i pensieri e le azioni mostrate dalla TV, riempiono la mente degli spettatori.(2)

Inconsapevolmente, agitazioni e sentimenti cattivi entrano nelle menti. A tempo debito vi si radicano e crescono.

Noi raccomandiamo ai nostri bambini di non parlare con gli estranei, e poi permettiamo agli estranei di entrare a casa nostra attraverso il mezzo televisivo. Se ci focalizziamo su quanto sia cambiata la nostra vita e la nostra cultura nell’ultimo mezzo secolo a causa della televisione, possiamo farci un’idea di quanto influisca questo, apparentemente innocuo, elettrodomestico sulle nostre menti.

Al riguardo E. Tolle (Counselor e Psicoterapeuta) consiglia di evitare di guardare programmi e pubblicità che propongono immagini in continuo movimento, e, comunque, di togliere l’audio quando c’è la pubblicità. Tutto ciò che passa sugli schermi fa diminuire la capacità di concentrazione e causa disfunzioni mentali soprattutto nei bambini, rendendo le loro (e nostre) percezioni e tutte le relazioni superficiali e insoddisfacenti. Stare troppo davanti alla televisione rende passivi e toglie energia.

Invece di guardarla a caso, scegliete il programma che volete vedere. E mentre la guardate, quando ve ne ricordate, portate l’attenzione sulla vitalità all’interno del vostro corpo. Oppure, di tanto in tanto, portate l’attenzione sul vostro respiro. A intervalli regolari distogliete gli occhi dallo schermo, così che non prenda possesso del vostro senso visivo…E cercate di non andare a dormire appena la spegnete, o peggio ancora di addormentarvi mentre è ancora accesa.(3)

Naturalmente se seguiremo questi consigli saremo un esempio per i nostri figli, e diventeremo più credibili nel momento in cui dovessimo consigliarli a nostra volta.
Per diventare padroni del mezzo televisivo e non succubi sarebbe bene spegnere la TV (almeno ogni tanto), e sedersi con i nostri bambini o ragazzi; chiedere loro cosa hanno visto, cosa ne pensano e cosa credono di aver appreso. Poi dialogare con loro, facendoli riflettere e ragionare sulle implicazioni, positive e negative, di ciò a cui hanno appena assistito. Questa sarebbe un’occasione di confronto per renderli più consapevoli e capaci di discernere. Il dialogo dovrebbe essere condotto in modo sereno e costruttivo, senza colpevolizzare o puntare il dito. L’atmosfera dovrebbe essere sempre armoniosa, altrimenti il dialogo rischierebbe di determinare effetti opposti a quelli che si vogliono raggiungere.

In ogni caso:
I genitori devono esaminare ogni storia o racconto che viene messo davanti ai bambini sotto il profilo della fede individuale e dell’armonia sociale. Questo porta il bambino ad una vita più armoniosa e più orientata a Dio? Questa è la domanda che dovreste farvi.(4)

Bruna Caroli
Professoressa in  Economia, laureata in Psicologia,   Mediatrice e Armonizzatrice familiare, Educatrice Valori Umani

1-Eckhart Tolle, Un Nuovo Mondo, Oscar Mondadori, 2012, pag. 193
2-Sanathana Sarathi , Sathya Sai, Discorso del 15 gennaio 1996
3-Eckhart Tolle, Un Nuovo Mondo, Oscar Mondadori, 2012, pag. 194
4-Sathya Sai, Sathya Sai Speaks (I Discorsi di Sai), pag 1

 

Redazione

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