Mensa a Faenza - 25 anni

Faenza è una città italiana di 59.000 abitanti situata in provincia di Ravenna.

Nel 1988, è stato fondato, a Faenza, il “Centro Sri Sathya Sai Baba”.

Dall’8 marzo 1998, il Centro fornisce un servizio domenicale di mensa, gratuito, a persone bisognose del territorio. Il servizio, che per la sua gestione coinvolge oltre 60 volontari è totalmente finanziato dai volontari stessi, e serve mediamente dalle 60 alle 80 persone ogni domenica.

Inoltre, in occasione del Natale e della Pasqua viene fornito un servizio con un menu particolarmente curato.

Dal 2012, intercettando le necessità delle famiglie di alcune tra le persone che frequentano la mensa, il Centro cura la consegna di pacchi alimentari e di vestiario.

La conoscenza delle mamme che vengono a ritirare i pacchi spesa, molto spesso extracomunitarie, ha posto in evidenza bisogni di integrazione sociale e di supporto, soprattutto per i figli in età scolastica, quindi, dal 2014 vengono organizzati alcuni incontri a carattere socializzante per favorire il confronto e lo scambio fra bambini e adulti/genitori appartenenti a diverse etnie.

Il servizio mensa non si è mai interrotto neppure nel periodo di pandemia, ma dal servizio ai tavoli si è passati alla consegna di cibo da asporto, e, come riconoscimento della qualità del servizio prestato alla comunità, in occasione del venticinquesimo anno di attività, un giornale locale, SETTESERE, ha pubblicato un’intera pagina con la storia della mensa. Link giornale locale Settesere

Faenza è stata una delle città della Romagna più colpite dall’alluvione del maggio 2023 e anche nei periodi più difficili, quando era un problema anche solo muoversi in strada, la mensa è stata in grado di fornire dei pasti caldi ai volontari che rimuovevano acqua e fango.

Certamente, il servizio mensa, fornito con continuità per tanti anni, è stato una occasione di crescita e trasformazione per tutte le persone che lo hanno curato, ma un grande esempio di quello che l’amore in azione può generare negli altri è la testimonianza che, non molto tempo fa, ha ricevuto la Presidente del Centro:

“All’inizio dell’estate 2022 è venuto in mensa un’ospite (ben conosciuto perché da 20 anni consumava i pasti da noi cucinati) di circa 40 anni, vestito in modo dignitoso, il quale ha voluto confidare a me e a mio marito alcuni aspetti importanti della propria vita e del significato che aveva assunto la sua frequentazione della mensa stessa, significato che non aveva mai avuto il coraggio di esprimere fino a quel momento.

Era stato tossicodipendente fino a pochi anni prima, e così anche sua moglie. Avevano vissuto dolorosamente tutte le fasi traumatiche e di rifiuto che sono costretti a subire, purtroppo, gli emarginati. Da noi, invece, si era sentito accolto, forse ancor di più che in altre realtà, sia pubbliche che private.

La figura di Sathya Sai e della mensa progettata e voluta da Lui, gli avevano offerto un’impressione di umanità e di amore più fresco, più vero e credibile.

L’abbiamo percepito molto sincero e desideroso di comunicarci la sua gratitudine condividendo la testimonianza che segue, che ci ha sorpresi e resi felici.

L’esempio del nostro servizio lo aveva fatto riflettere molto, e, alla fine, lo aveva spinto a chiedersi cosa potesse fare lui in prima persona, lui “l’ex drogato”, per restituire all’umanità quello che aveva ricevuto da Sathya Sai attraverso noi volontari della mensa Sai.

La risposta che aveva dato a se stesso è stata: “Anche io posso offrire il mio lavoro per aiutare chi ha bisogno come e più di me”. Da un po' di tempo, quindi, si era reso disponibile a fare servizio preparando dei pacchi alimentari per una nota associazione locale.

Mentre raccontava questo aveva le lacrime agli occhi e se non ci fosse stato il condizionamento del COVID, ci saremmo sicuramente abbracciati”.

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