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Vegetali e armonia, la forma delle cose nell’arte

Vegetali e armonia, la forma delle cose nell’arte

Noi facciamo parte del tutto.

La forma è l’aspetto esteriore di una cosa, l’osservazione di essa, ci apre ad una ricerca con l’universo, con ciò che ci circonda, portandoci ad una conoscenza più profonda ed a una interconnessione con l’animo delle cose.

La natura racchiude diversi simbolismi, ricollegabili alla matematica, alla geometria, alla Creazione divina, presenti ovunque nel micro e macro, attraverso le forme e le sue strutture e le sue estensioni.

Ben conosciamo che la luce del sole permette la vita e lo sviluppo dei vegetali e la loro maturazione, che la fotosintesi dona il verde alle foglie e vegetali e le stagioni che mutano e trasformano.

Apriamoci all’osservazione delle cose sviluppando la capacità di coglierne la bellezza nelle forme, nella natura, lasciamo lo spazio al cuore per ispirarci.

Se saremo presenti a noi stessi riusciremo a guardare con più calma e riusciremo a vedere meglio le geometrie della natura.

È risaputo che diversi artisti si fecero ispirare dalla natura, ma c’è chi lo ha fatto in modo assai differente. Il precursore di uno studio artistico molto originale nel suo genere, per l’utilizzo di vegetali e frutta nelle sue opere, fu l’artista Arcimboldo, noto pittore del 1500 milanese, che dipingeva ritratti con stravaganti capelli e copricapo. I suoi ritratti sono basati sull’illusione della figura ottenuta, in alcuni casi, solo con un insieme di ortaggi, frutta e fiori, interconnessi armoniosamente.

Anche la nostra cucina può divenire un laboratorio artistico, possiamo diversificare la possibilità di accostarci ad un sacco di vegetali e frutta, basta iniziare a guardare dentro il frigorifero per scoprire un sacco di forme bizzarre da visualizzare, dalle zucchine, alle melanzane, ai cavolfiori ecc., anche il semplice gesto di aprire gli spicchi di un aglio ci riporta alla costruzione di nuove figure, che poi svaniscono con un semplice gesto.

Prendiamo alcuni vegetali e frutta e mettendoli su di un tavolo, con una buona illuminazione, cominciamo ad esaminare la forma, il colore, concentriamoci su di essi, per alcuni secondi, tocchiamoli entrando in contatto, con le loro superfici, lisce o ruvide, i loro profumi, tagliamoli e sezioniamoli in più parti, usando le mani e uno strumento tagliente, con cautela sbucciamo, apriamo guardiamo i semi e la loro grandezza e riconosciamo in esse, le principali figure geometriche, cogliendo il particolare, le somiglianze, le differenze.

L’atto di apprendere in modo sensibile, ci porta a conoscenza dell’intensità della natura e della vita che stiamo vivendo, il sapere ci porta con lo sguardo aldilà del conosciuto…

 

Proviamo a considerare il limone per scoprirne le sue caratteristiche e per esercitare l’atto creativo.

È un albero che raggiunge dai 3 ai 6 metri di altezza. I germogli e i petali sono bianchi e violetti.

Il frutto è giallo all'esterno e quasi incolore all'interno, di forma sferica fino ad ovale, spesso con una protuberanza all'apice e appuntito all'altra estremità.

Possiamo prendere un limone, toccando la sua buccia spessa e porosa, lo tagliamo a metà, ricavandone poi, una fettina, che andremo ad osservarla in controluce alla finestra, presenti a noi stessi, considerando ciò che vediamo, facendo osservazioni anche con strumenti…

La prima cosa che colpirà il nostro sguardo sulla fettina di limone, sarà il suo colore giallo, questo colore è associabile allo splendore del sole, ogni colore ha la sua frequenza e emette la sua vibrazione, come nella musica, il colore giallo irradia una carica vitale corrispondente all’elemento fuoco e al nostro terzo chakra.

Potrà apparirci in seguito alla nostra accurata osservazione rilevare, una piccola forma circolare con disegni geometrici che accoglie: 9 triangoli e un punto centrale, cosa ci rammenta? Forse un mandala, strutturato come un piccolo mosaico che attraverso il proprio punto centrale ci riconduce al nostro centro, con tanti pezzi vitrei di color giallo, che formano quasi un ornamento.

Questo atto creativo di entrare nelle cose, ci riporta ad essere nel qui ed ora, concentrati, rilassati, dove la mente è sgombra e il nostro sguardo è andato oltre il solito, per l’insolito. Dove scopriamo che nelle piccole cose facciamo parte del tutto.


Il broccolo, chiamato anche cavolo broccolo, è una cultivar di cavolo appartenente al gruppo 'Italica'.

Il broccolo ha lo stelo eretto dotato di larghe foglie lisce, che racchiudono un'infiorescenza centrale costituita da piccoli fiori, il suo colore è il verde ed è un colore che stimola la positività, la creatività e armonizza.

Il verde è il colore della vita del Creator Spiritus che si estende all’archetipo dell’anima in quanto archetipo della vita.1

Se teniamo in mano un broccolo, ci sembrerà di vedere dall’alto una piccola foresta e se spezziamo un ramo del broccolo, ci sembrerà di avere in mano un albero in miniatura, un bonsai. Tutto ciò è riconducibile a quella frazione di secondo che ci permette di entrare in quel processo di percezione creativa ispirante della Creazione divina.

In natura c’è una matematica e serie armonica che regola tutte le forme di vita.

La Natura è un libro scritto in caratteri matematici.2

Scopriamo ora insieme le correlazioni con le forme degli ortaggi e i frattali.

Cos’è un frattale?

Un frattale è un oggetto geometrico dotato di omotetia interna: i frattali sono figure geometriche caratterizzate dal ripetersi sino all'infinito di uno stesso motivo su scala sempre più ridotta.

L’autosomiglianza in cui ogni sua parte somiglia all’interno è la caratteristica del frattale e si ripete all’infinito in uno spazio tempo, sempre più piccolo.

Dove vi è natura, lì vi è geometria.3

Possiamo a questo punto pensare che esista una Divina Proporzione?

Direi di sì…

Luca Pacioli scrisse un libro di matematica e illustrato da Leonardo da Vinci, chiamato Divina Proporzione (il titolo si riferisce alla sezione aurea) composto intorno al 1498 a Milano.

Gli argomenti da lui trattati sono le proporzioni matematiche e le loro applicazioni alla geometria, all'arte visiva, attraverso la prospettiva e all'architettura.

Cos’è la sezione aurea?

La geometria ha due grandi tesori: uno è il teorema di Pitagora; l'altro è la sezione aurea di un segmento.

“La sezione aurea o rapporto aureo o numero aureo o costante di Fidia o proporzione divina, nell'ambito delle arti figurative e della matematica, indica il numero irrazionale 1,6180339887... ottenuto effettuando il rapporto fra due lunghezze disuguali delle quali la maggiore a è medio proporzionale a tra la minore b e la somma delle due (a+b).” Wikipedia 

Ma allora la natura, ha in sé e genera armonia secondo delle leggi divine?

(La fillotassi ad esempio è l’ordinamento delle foglie su di un gambo o su di un ramo, l’ordinamento dei semi o degli stami di alcuni fiori.

https://www.treccani.it/enciclopedia/fillotassi/

Keplero intuì l'esistenza di una relazione tra i numeri di Fibonacci e la cosiddetta fillotassi (termine che deriva dal greco phyllon=foglia + taxis=ordine) che è una branca della botanica preposta allo studio ed alla determinazione dell'ordine con cui le varie entità botaniche (foglie, fiori ecc.) vengono distribuite nello spazio, conferendo una struttura geometrica alle piante.

Tutto è interconnesso?

Tanto il grande quanto il piccolo, la sezione aurea venne studiata anche da Leonardo da Vinci che scoprì, che si poteva creare un sentimento di ordine, nei dipinti, dove tutto è al posto giusto in armonia. Ritroviamo nelle sue opere lo studio della sezione aurea nell’uomo Vitruvio, nella Gioconda e nell’Ultima cena.

Il suo interesse centrale era la natura della forma organica. Egli vide la forma a spirale come un codice archetipo della natura.

L’uomo Vitruvio raffigura lo “specchio dell’universo”. Egli è il riflesso di un ordine divino, che racchiude gli elementi che compongono il mondo intero.

L’uomo quindi rappresenterebbe l’idea stessa di mondo, riportando tale visione alla filosofia platonica, aristotelica e neoplatonica, dove l’uomo viene considerato “Specchio dell’universo”.

Tutto nel mondo è una reazione, un riflesso e una risonanza dello stato interiore. Tutto ciò che fate si riflette nello specchio della natura; Dio è l’oggetto, l’essere umano è il riflesso e la natura è lo specchio. Se rimuovete lo specchio, rimane solamente l’oggetto.4

A questo punto vorrei proporvi due laboratori creativi.

Il primo consiste nel creare un mandala vegetale, collaborando con i vostri bambini o nonne e zie.

Tenendo in considerazione i mandala tradizionali con disegni geometrici colorati, da ricreare con foglie naturali, parti di verdure, frutta, semi, rametti e tutti gli elementi che troviamo in natura. Disegneremo su di un foglio un cerchio di circa 30 cm con un punto al centro, da cui partiremo applicando pian piano le foglie ecc. incollandole, per creare il nostro mandala vegetale.

Rendendolo molto colorato, ricordando che tutto è armonia bellezza e proporzione.

Il secondo laboratorio consiste nel provare a creare un ritratto composto, iniziando dalla testa come quello dell’artista Arcimboldo senza usare pennelli ecc. ma ritagliando dalle riviste immagini colorate di vegetali e frutta che incolleremo su di un foglio, per poi realizzare un collage.

W la creatività!!!

Tiziana Mesiano
Pittrice ed Educatrice ai Valori Umani


Consigliamo di visionare anche:

Coloriamo i mandala con gli anziani
Natura fonte di ispirazione pittorica
Stupore - Astonishment


1 Jung
2 Galileo Galilei
3 Johannes von Kepler (Giovanni Keplero), XVII sec.
4 Sathya Sai

Redazione

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Sito web: www.saivivere.it
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