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La prospettiva …come osservo - I PARTE

La prospettiva …come osservo - I PARTE

La prospettiva …come osservo

Significato: verbo transitivo osservare: guardare, percepire, scorgere, scrutare, intravedere, discernere, distinguere, scoprire, avvistare, notare, adocchiare, rilevare | ripassare, esaminare, considerare, rivedere | assistere, essere presente | (fig.) sognare, raffigurarsi | (fig.) capire, accorgersi, intuire, constatare, avvedersi, conoscere, ...

Il dipingere, il disegnare sono conseguenze dell’immaginazione, ispirazione e dell’osservazione.

Come considero le mie osservazioni circa le cose che mi circondano?

L’osservazione è un atto che segue il nostro percepire, attraverso un nostro metodo personale in base a ciò che siamo e al nostro percorso di vita.

Ad esempio, davanti ad un tramonto ognuno vedrà e farà un’esperienza di visione diversa, benché il fenomeno sia lo stesso ogni persona ha il proprio modo di vedere e intendere e quindi osservare, descrivere e rappresentare la realtà.

Posizionandoci difronte ad una rappresentazione figurativa naturalistica, gli oggetti ci appaiono collocati nello spazio con le varie distanze, ciò crea la prospettiva.

La prospettiva deriva dal latino perspicere, che significa “vedere attraverso”. É una rappresentazione figurativa degli oggetti tali e quali che, ci appaiono collocati nello spazio con tutti gli effetti che esercitano sulla nostra vista.

Stando difronte alle cose con accuratezza, lo sguardo avrà una veduta frontale del tutto.

Nell’esperienza del guardare con attenzione le cose, ci sarà, l’osservatore e l’oggetto da osservare.

Una serie di domande può aiutarci a comprendere come ci poniamo nello scrutare le cose.

Cosa vedo e come osservo?

In che modo guardo le cose, con che interesse?

Cambio prospettiva e visione delle cose spesso?

Importante scorgere nelle nostre osservazioni dove sarà il punto centrale in cui converge il nostro sguardo, chiamato punto di fuga ed infine, dove vedremo la linea di terra.

La prospettiva è ciò che da senso di spazio e profondità ad un’immagine o nell’arte.

Immaginate ad esempio di essere difronte ad un paesaggio, cosa andremo ad osservare?

Faremo cadere il nostro sguardo da prima su ciò che è lontano, poi su ciò che è vicino a noi, poi la sagoma delle montagne, il profilo degli alberi, accogliendo le sensazioni che ne derivano.

Seguirà la visione dei piccoli particolari …

Guardare, ciò che desta meraviglia e ammirazione o un paesaggio è senz’altro una pratica interessante che può portare, ad un’esperienza di contemplazione meditativa. Un’esperienza silenziosa, che consisterà nel riconoscere se stessi come parte del tutto, elevandosi all'interno della totalità dell'universo.

Stando nel presente, nel respiro concentrato, sono nel qui ed ora, dove focalizzo l’attenzione.

Seguendo una traiettoria immaginaria, lo sguardo parte da un punto, poi si porta dove metto la mia attenzione ed infine dove lo sguardo va a finire, influenzato dalle emozioni e dalla particolare capacità di vedere, di cogliere i colori e le sfumature.

L’immaginazione mi porterà ad esplorare prendendo in considerazione il limite ottico, tra il territorio e il cielo sullo sfondo, sino al contrasto tra la parte più scura del territorio al chiarore del cielo, o viceversa numerosi fattori sia soggettivi che immaginativi, sia lo sguardo di ognuno di noi che viene attirato dagli stessi elementi che compongono.

Quant’armonia che troviamo in un paesaggio naturalistico, che creazione divina.

All’altezza dell’osservatore c’è una linea di orizzonte; su questa linea, esiste un punto di fuga che indica la posizione dell’osservatore rispetto alla linea.

Tutte le linee che in natura sono parallele tra loro, nella visione tendono a convergere nel punto di fuga.

Il punto dove pongo l’attenzione muta nel momento in cui noi, ci spostiamo, se guardiamo un albero, al centro di un grande prato e lo fissiamo per alcuni secondi da posizioni diverse: di fronte, di lato, da dietro, dall’alto.

L’albero ci appare sempre allo stesso modo? La forma dell’albero è la medesima?

Il personale punto di osservazione è dato dal nostro modo di vedere e percepire le cose ed interpretarle la realtà circostante.

La lontananza che rimpicciolisce gli oggetti per l'occhio, li ingrandisce per il pensiero.1

Se cambiamo il punto di osservazione di un oggetto, quest’oggetto assume aspetti diversi anche se resta sempre lo stesso. La luminosità: rende l’oggetto più luminoso ad esempio più vicino.

Dal grande al piccolo e dal piccolo al grande.

Lontano, vicino, fuori e dentro, cambio visuale, tutto crea meraviglia.

Cambiate l’angolo di osservazione. Se guardate il mondo dall’onnipresenza del divino sarete trasformati e sperimenterete il potere del Signore in ogni cosa della creazione.2

Questa citazione ci fa riflettere sugli eventi della vita, dobbiamo usare il valore del discernimento e valutare la situazione vedendo il lato positivo delle cose.

Non vedere il male, vedi solo il bene. Non ascoltare il male, ascolta solo il bene. Non parlare del male, parla solo del bene. Non fare il male, fa’ solo del bene. Non pensare il male, pensa solo il bene. Questa è la via verso Dio.3

A proposito di come si guardano le cose, nel mondo animale ad esempio; le giraffe oltre ad un collo lungo che ci evoca il messaggio di innalzare sempre più la vostra visione per guardare oltre le cose, guardar in modo più ampio, esse, hanno una buona visione, un punto di osservazione che è importante per mantenere la mandria di giraffe ben unita, nella grande savana. Questa buona vista aiuta anche ad evitare gli attacchi a sorpresa dei predatori.

La formica, ha un suo sistema visivo che gli permette di riconoscere un oggetto solo se lo guarda dalla stessa prospettiva. – I gatti hanno un campo visivo di 200 gradi, gli esseri umani di 180. I gatti possiedono la capacità di guardare ai limiti del proprio campo visivo senza muovere la testa.

Pensate noi, attraverso lo sguardo diamo merito al nostro cervello, che riesce a costruire un’immagine tridimensionale e ben definita, sulle brevi e lunghe distanze. Alcune immagini le possiamo vedere con gli occhi e altre con l’anima, facendoci ispirare, altre con l’illusoria apparenza che contrappone gli elementi dell’anima sulla base dell’essere infine, guardare con il cuore e con la mente per armonizzare la visione.

Tiziana Mesiano
Pittrice ed Educatrice ai Valori Umani

 

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Redazione

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