Le emozioni in famiglia - Seconda parte
Innanzitutto, vorrei partire da dati scientifici che ci facciano comprendere cosa accade nel cervello dei nostri giovani. In passato si pensava che l’adolescenza interessasse i ragazzi dai 12 (circa) ai 17-18 anni. Oggi, proprio studiando ciò che avviene nel cervello dell’uomo che non ha completato il suo normale sviluppo, si sa che l’adolescenza dura fino ai 22-23 anni.
Il cervello dell’adolescente è in continua evoluzione e presenta aree che non sono maturate ancora completamente. Durante questo periodo va incontro a importanti cambiamenti che influenzano, in modo significativo, le capacità cognitive, emotive e relazionali.
Il cervello dell’adolescente, in sintesi, presenta una “asincronia delle diverse regioni cerebrali”, cioè le varie parti non maturano con gli stessi tempi. Durante questa fase, la parte che ha il compito di controllare gli impulsi, pianificare e prendere decisioni in modo logico e razionale, si sviluppa più lentamente rispetto ad altre aree coinvolte nelle emozioni e nelle ricompense, come il sistema limbico (la parte più antica del cervello, sede dell’istinto di sopravvivenza).
Questa mancanza di sincronia nei tempi di maturazione e sviluppo delle diverse aree cerebrali può spiegare alcuni comportamenti tipici dell’età, come la sottovalutazione dei rischi connessi ad alcune decisioni, l’impulsività e l’instabilità emotiva. Tuttavia, gli studi indicano anche che l’adolescenza è una fase di grande potenziale di apprendimento e di adattabilità del cervello.1 Tutto questo avviene grazie a quella che viene definita “mielinizzazione” delle sinapsi. Le sinapsi sono le connessioni tra due cellule nervose e tra una cellula nervosa e l’organo coinvolto nel processo di trasmissione di un impulso. Durante l’adolescenza le sinapsi vengono ricoperte dalla “mielina”, sostanza che rende il processo del pensiero più rapido e fluido. Insomma, il cervello dell’adolescente è investito da un processo di sviluppo e cambiamento che lo rende più sensibile nei confronti dell’ambiente sociale. Tutto ciò che sta intorno all’adolescente diventa, perciò, molto influente per lui. Naturalmente questo significa che è fondamentale che i genitori vigilino sulle frequentazioni dei loro figli. Nel cervello adolescenziale si osserva contemporaneamente un aumento dell’attività nelle aree interessate alla comprensione delle intenzioni e delle emozioni altrui. Ciò ci fa capire quanto sia importante che gli adolescenti vivano in un ambiente in cui lo si aiuti, con amore e pazienza, a comprendere le emozioni proprie e altrui.
Inoltre, c’è da tenere presente che, nel passaggio dall’infanzia all’adolescenza, il comportamento sociale dei nostri figli cambia in maniera significativa. Mentre i bambini piccoli sono interessati quasi esclusivamente ai genitori e ai tutori, i più grandi si orienteranno verso amicizie e interessi extra familiari, preferendo la compagnia dei pari.
Questo cambiamento determina un’attività neurale nelle aree di “gradimento” del cervello, in risposta a brevi campioni vocali. Quando i bambini più piccoli sentono la voce della madre, queste regioni mostrano una maggiore attività rispetto a quando sentono voci non familiari. Mentre gli adolescenti più grandi mostrano l’effetto esattamente opposto, con una maggiore attività per la voce non familiare rispetto a quella materna.2
Un’altra cosa da tenere presente è che i comportamenti dell’adolescente non sono sempre dettati da una decisione cosciente del giovane. In quest’età domina l’area delle emozioni fra cui, a volte, prevalgono arroganza, senso di onnipotenza, e, a volte, prevalgono tendenza ad isolarsi, malinconia, senso di inutilità, opposizione a tutto e a tutti, o, peggio, depressione. Espressione frequente di questo periodo è il disordine, che è una delle principali caratteristiche di questa età.
Non dobbiamo pensare che, se nostro figlio è disordinato a 15-18 anni lo sarà per tutta la vita. Il disordine è specifico di questa età in cui si cerca “un centro di gravità permanente” (come cantava Battiato), e, comunque, dipende proprio di una delle caratteristiche del sistema neurale
Facciamo una piccola operazione. Riportiamoci con la mente a quando noi avevamo la loro età. Non avevamo, forse, problemi simili con i nostri genitori e con gli adulti in genere? C’è anche tutta una produzione musicale, quella degli anni 60, 70 e, in parte, 80 che ci riporta alla memoria la contestazione giovanile. Si parlava, allora, da parte degli adulti, con grande spirito critico e di condanna e con grande timore per quello che si profilava nel futuro. Poi le cose sono andate diversamente. I giovani sono cresciuti e si sono fatti carico delle proprie responsabilità, entrando a far parte della società in modo armonioso e produttivo.
Delle nubi spesse e scure coprono il cielo del cuore soprattutto nell'adolescenza, la mente e l'intelletto ne sono nascosti ma queste sono nuvole passeggere quindi siate pazienti: il vostro entusiasmo e le vostre virtù cresceranno e risplenderanno; quindi, sarete in grado di prendere consapevolezza della vostra natura vera. Ora coltivate la pace.3
Certamente oggi i genitori e gli insegnanti hanno davanti a loro una situazione ancor più difficile da affrontare: la presenza, nelle mani dei nostri ragazzi, di quello strumento da un lato utilissimo, ma dall’altro potenzialmente pericoloso qual è lo smartphone.
Da parte di molti si teme che l’uso dei media digitali influisca negativamente sullo sviluppo dei ragazzi (a livello di emozioni, attenzione e sonno). I genitori sono combattuti tra la paura di un uso inappropriato degli smartphone e il timore che i loro figli non sviluppino sufficiente pratica con il digitale. La competenza in questo campo è diventato un fattore decisivo per la crescita professionale e personale.
Una ricerca condotta in molti paesi europei rivela che in Italia solamente il 37% dei genitori dei preadolescenti usa sistemi di controllo per monitorare siti e app utilizzati. Si comprende quindi quanto sia necessario che i genitori di oggi, oltre a dover educare adeguatamente i propri figli ai valori universalmente accettati, cioè educare alla Verità, al Rispetto, al Retto agire, ad una sana competenza emotiva, ecc. devono fornirsi adeguatamente di una conoscenza digitale. Naturalmente tutto diventa più facile se, sin dai primi anni dell’infanzia, i genitori hanno ispirato e sollecitato quei valori che, comunque, sono già insiti nell’animo dei nostri ragazzi. Ma non basterà il solito “predicozzo” per indurre i ragazzi a comportarsi correttamente. Ciò che è fondamentale è la coerenza tra ciò che diciamo e ciò che facciamo. I nostri figli/ allievi guardano come ci comportiamo. Un buon esempio è il miglior modo per educare. Questo ci richiama alla necessità di lavorare su noi stessi, come persone e come educatori, perché costituiamo, per i nostri ragazzi, appunto, l’esempio da cui trarranno i valori a cui ispirarsi. Ed i ragazzi, nei genitori, cercano una guida, non un amico che li scimmiotti negli atteggiamenti, nei modi di vestire, nei modi di esprimersi, di comportarsi (come succede, purtroppo, oggi in molti casi).
A volte, come genitori, pensiamo di poter sostituire la nostra fragilità in campo educativo con compensazioni materiali, soddisfacendo i desideri dei nostri figli attraverso regali e concessioni. Facciamo attenzione ai latenti sensi di colpa che potremmo avere nei loro confronti e che potrebbero farci sbagliare ancora di più. In una meravigliosa intervista il sociologo Zygmunt Bauman dichiara:
Il mercato ha fiutato, nel nostro bisogno disperato di amore, l’opportunità di enormi profitti. E ci alletta con la promessa di poter avere tutto senza fatica: soddisfazione senza lavoro, guadagno senza sacrificio, risultati senza sforzo, conoscenza senza un processo di apprendimento.
L’amore richiede tempo ed energia. Ma oggi ascoltare chi amiamo, dedicare il nostro tempo ad aiutare l’altro nei momenti difficili, andare incontro ai suoi bisogni e desideri più che ai nostri, è diventato superfluo: comprare regali in un negozio è più che sufficiente a ricompensare la nostra mancanza di compassione, amicizia e attenzione.
Ma possiamo comprare tutto, non l’amore. Non troveremo l’amore in un negozio. L’amore è una fabbrica che lavora senza sosta, ventiquattro ore al giorno e sette giorni alla settimana.4
Bruna Caroli
Professoressa in Economia, laureata in Psicologia, Mediatrice e Armonizzatrice familiare, Educatrice Valori Umani
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1 Lorella Boccalini, counselor e formatrice dello staff CPP
2 Da ‘Rivista di Neuroscienze’, 18 maggio 2022
3 Sathya Sai, Summer Showers, 2 giugno 1991.
4 Citato dal dr. Salvatore Nuzzo (psicoterapeuta) durante la conferenza del 9 maggio 2025 presso il Consultorio Familiare di Lecce.
