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Alberi

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FESTA DEGLI ALBERI

La tradizione di dedicare un giorno dell’anno alla piantagione degli alberi è nata negli Stati Uniti d’America nel 1872, quando il Governatore del Nebraska, Sterlig Morton, a seguito di  disastrose alluvioni verificatesi tra il 1860 e il 1870 stabilì di ricreare i boschi danneggiati e distrutti mediante la messa a dimora di 3 milioni di nuove piantine. Dopo pochi anni il numero delle nuove piantagioni di ripopolamento boschivo divenne di 300 milioni e questo esempio fu seguito anche da altri Stati del Nord America, assumendo un carattere nazionale.

L’iniziativa fu introdotta anche in Europa e in Italia, dallo scienziato e clinico Guido Baccelli, appassionato di natura e di boschi che ricoprì l’incarico di Ministro della Pubblica Istruzione. Nel programma di educazione popolare venne così inserita la “FESTA DEGLI ALBERI”.

Il 27 giugno 1899 il Ministro emanò la prima circolare per la celebrazione della Festa degli alberi, alla presenza di 10.000 alunni e insegnanti delle scuole elementari e medie e di 50.000 persone.

Dal 1937 la festa cadde in disuso e riprese nel 1948: in seguito ebbe nuovo impulso, nel 1957, con le direttive dell’allora Ministro dell’Agricoltura e Foreste, Amintore Fanfani. Da allora viene celebrata regolarmente con alterna frequenza.

Ora viene chiamata “festa degli alberi” oppure “sagra” o “giornata dell’ambiente e del bosco”; comunque sia, assume un significato sempre più importante ed utile a ridestare una maggiore sensibilità ed un arricchimento di conoscenze per il rispetto degli alberi e dei boschi, la cui tutela e potenziamento sono essenziali per difesa dell’ambiente e la salute degli uomini.

E’ tornata anche quest’anno la Festa dell’Albero 21 Novembre 2017, promossa da Legambiente Scuola e formazione per promuovere l’importanza del verde per contrastare le emissioni di CO2, l’inquinamento dell’aria, prevenire il rischio idrogeologico e la perdita di biodiversità. Quest’anno attraverso il motto Il futuro non si brucia!, si è posta l’attenzione su un altro tema strettamente legato all’importanza della tutela degli alberi, ovvero il contrasto agli incendi boschivi, fenomeno che purtroppo ogni estate si ripresenta portando alla perdita di centinaia di migliaia di ettari di boschi e foreste. (1)

Accettate una lezione dall’albero: quando esso è carico di frutti, non alza la testa con orgoglio, si china, si abbassa come se non volesse alcun merito per il suo successo e vi aiutasse a coglierne il frutto. (2)

PIANTIAMO ALBERI NEI GIARDINI E NELLE SCUOLE...

Nella giornata della festa dell’albero si programma di piantare nelle scuole piccoli alberi che, in genere, sono forniti dall’Azienda regionale delle Foreste, che li coltiva nei propri vivai.

Il materiale offerto dai vivai forestali consiste in piante nate da seme, dell’età di uno/tre anni, che si presenta come un bastone con le gemme e una piccola massa di radici. Questa è la conformazione naturale di un albero, che si sviluppa a partire dal seme, forma un “astone” centrale da cui si sviluppano i rami laterali.

Per mettere a dimora una pianta, di qualsiasi dimensione sia, si scava una buca proporzionata al volume della zolla di radici. Per le nostre sarà di circa cm 40 x 40 e profonda 20/30 cm. Quando si interra l’alberello, si mescola con la terra di copertura della buca del terriccio a base di humus o del concime.

Si deve sistemare la pianta ben diritta, sostenendola anche con un “palo tutore” ed evitando di sotterrare il cosiddetto “colletto”, che è il punto del tronco da cui nascono le radici. Il colletto deve restare alla quota del terreno. Si predispone un avvallamento nel terreno che circonda il giovane tronco, formando il cosiddetto “catino”, che ha la funzione di trattenere il più possibile l’acqua di bagnatura.

Le giovani piantine forestali devono avere intorno una zona libera dall’erba, che, nello svilupparsi entra in competizione con gli alberi per l’aria e l’acqua.
Occorrerà poi non fare mancare mai le bagnature, soprattutto in estate.

Curiosità: Se vi state ancora chiedendo come una grande pianta possa sopravvivere in città, sappiate che, per i viali alberati e per i giardini non si usano le piantine forestali, ma i cosiddetti “alberi a pronto effetto” (figura a lato), che vengono allevati con lo scopo di presentare da subito l’immagine di un albero adulto.

Queste piante possono anche non provenire da seme, ma sono innestate e manipolate, in modo tale da adattarne la forma alle varie esigenze. Per i viali stretti, ad esempio, si usano piante a portamento “colonnare”, che non esistono in natura, ma sono frutto di sapienti innesti. Anche le radici vengono trattate e preparate in modo tale da abituarle a non espandersi troppo.

E’ ovvio che, col trascorrere degli anni, gli alberi tenderanno a ritornare alle forme naturali, causando non pochi problemi di manutenzione.

Olimpia Giovine
Agronomo e Formatrice


(1)http://www.legambientescuolaformazione.it/articoli/festa-dellalbero-2017
(2)Sathya Sai, Discorso 13 gennaio 1968

Redazione

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Sito web: www.saivivere.it
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