Servizio ai Senza Tetto di Roma

Che cos’è il servizio?

Tra le tante definizioni di servizio troviamo:

Dedizione a nobili scopi e valori, attività disinteressata e favore di un ente o di una categoria di persone.[1]

Definizione di dedizione:

Dedicarsi interamente e con spirito di sacrificio a una persona, a una attività, a un ideale.[2]

Soffermiamoci sul servizio rivolto alle persone.

La dedizione è un atto d’amore, parte da una persona con un cuore puro che si mette nei panni dell’altro, capisce le sue necessità e non si fa influenzare dai pregiudizi. Qualsiasi sia la causa della condizione di bisogno, non influenza l’impeto d’amore che lo porta ad aiutare. Ogni suo atto di servizio è accompagnato da un sentimento di compassione, la persona aiutata si sente soprattutto accolta, compresa e accettata. Il supporto morale colmerà più di ogni necessità materiale.

Lo spirito di sacrificio accompagna ogni sua azione, farà servizio con un atteggiamento caritatevole e non sarà mai stanco perché la gioia di colui che serve gli dà forza e sostegno. Serve in modo disinteressato senza ricevere nulla in cambio perché l’amore con cui serve è privo di ogni aspettativa e attaccamento nel completo significato di carità (video Inno alla Carità di San Paolo) [3] e agape[4].

Ma colui che serve sta veramente servendo l’altro?

Ogni volta che avrete fatto queste cose a uno solo dei miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.[5]

Queste parole nel vangelo di Matteo rivelano una grande Verità. Tutti siamo uniti dallo Spirito e se riconosciamo la presenza dello Spirito, che non è altro che amore puro, nell’altro, ogni atto di servizio diventa un atto di adorazione verso Dio.

Vi è un medesimo Iddio che opera tutte le cose in tutti… Cristo è come un corpo che ha molte parti. Tutte le parti, anche se sono molte, formano un unico corpo. E tutti noi credenti, schiavi o liberi, di origine ebraica o pagana, siamo stati battezzati con lo stesso Spirito per formare un solo corpo, e tutti siamo stati dissetati dallo stesso Spirito.…Così non ci sono divisioni nel corpo: tutte le parti si preoccupano le une dalle altre. Se una parte soffre, tutte le altre soffrono con lei; e se una parte è onorata, tutte le altre si rallegrano con lei.[6]

Il servizio porta a un’espansione dell’amore e a una profonda trasformazione di noi stessi.

Col crescere dell’amore, anche il cuore si dilata, si allarga vieppiù dando origine ad una trasformazione che inizia alla verità e insegna la compassione. Si incomincia a provare comprensione per gli altri ed a scoprire la propria identità con essi. Si giunge ad uno stato di devozione, che permette all’uomo di amare tanto da superare qualsiasi ostacolo. Ecco perché la devozione nella vita di un uomo occupa un posto così rilevante. [7]

Un esempio di servizio illuminante ci è stato donato da Santa Teresa di Calcutta. Le sue parole nel video che segue [8] sono dei fari da seguire per tutti noi.
Anche i volontari  del Centro Sathya Sai di Roma, spinti da questa dedizione verso i fratelli meno fortunati da ben 5 anni prestano servizio tutti i mercoledì, in maniera continuativa, anche in pieno agosto ai senzatetto di Piazza Venezia, questa la loro testimonianza:

"I fratelli serviti sono in media 60 e in estate arrivano anche a più di 70 persone. Sono di etnie diverse (rumeni, indiani, tunisini ecc) ma anche molti italiani che, pur avendo un alloggio abitativo, non hanno abbastanza cibo per poter mangiare tutti i giorni.
Le loro storie sono molto variegate: ci sono coloro che vengono in Italia per poter trovare un lavoro e mandare i soldi alle famiglie e poi, purtroppo non trovando nulla, si ritrovano a vivere in strada; poi ci sono storie di persone italiane che hanno perso il lavoro per motivi vari e non sanno come andare avanti, chi ha subito uno sfratto e non è in grado di pagare un affitto, chi è rimasto da solo lontano da parenti ed è anziano … I visi della solitudine e del bisogno sono tanti, italiani o stranieri, son quelli di una sofferenza che non si può ignorare e scuote la nostra coscienza. E se fossimo noi stessi in tale condizione? Riusciamo a sentirci come una sola umanità? Noi invece che io e tu …? La rinuncia a ciò che non è indispensabile per noi, può essere un aiuto importante per chi è nel bisogno.
Queste persone oltre che del cibo hanno fame di una parola, un sorriso, una stretta di mano, una pacca sulla spalla … insomma di essere considerati come “Esseri Umani”.
I volontari sono in totale circa 15/20 persone divise in 3 gruppi che a rotazione ricoprono tutte le settimane di tutto l’anno.
Ognuno prepara un numero di buste complete di 2 panini, merendine dolci, frutta, succhi di frutta, fazzoletti e rasoi da barba; a volte si portano anche vestiti, scarpe e coperte. Tra i volontari e le persone servite si è istaurato un rapporto affettuoso, amichevole e di reciproco rispetto. I cibi preparati sono molto apprezzati dalle persone e la preparazione viene fatta con tanto “Amore”. La sera del mercoledì alle ore 19:30, prima di andare sul posto, ci si riunisce per preparare tutti insieme le buste ed alla fine, prima della distribuzione, i volontari recitano una preghiera di benedizione del cibo."

[1] Dizionario di Italiano Il Sabatini Coletti
[2] Vocabolario Treccani on line
[3] San Paolo, Inno alla Carità, Prima lettera ai Corinzi
https://www.youtube.com/watch?v=oprxvQWoISE
[4]Àgape o agàpe (dal greco ἀγάπη, agápē, in latino caritas) significa amore disinteressato, fraterno, smisurato. Viene utilizzato nella teologia cristiana per indicare l'amor di Dio nei confronti dell'umanità. Wikipedia
[5]MT. 25,40
[6] 1 Cor 12, 6-12-25-26
[7] Sathya Sai, Discorsi 88/89 vol. I , Mother Sai Publications, 1991, p.110
[8] http://www.innamoratidigesuedellamadonna.it/?p=403

Redazione

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