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Un'etica per i nostri tempi

Un'etica per i nostri tempi

Riflettendo sul potere della tecnologia nelle mani dell’uomo paragonato ad un Prometeo scatenato, cioè svincolato da ogni ragionevole limite, il filosofo tedesco Hans Jonas (1903-1993) ne mette in luce i rischi. Nella storia precedente che noi conosciamo, la capacità dell’uomo di intervenire con il suo agire sulla Natura non è mai stata così grande: un surplus di potenza.

Proprio questo è il diffuso motivo di orgoglio dell’uomo contemporaneo, una sorta di ebbrezza che gli impedisce di vedere i danni che può provocare a sé stesso, agli altri essere viventi e all’ambiente: inquinamento connesso alle patologie, cambiamento climatico anche per l’effetto serra prodotto dalle emissioni di biossido di carbonio, scioglimento dei ghiacciai….

L’imperativo etico kantiano: “Agisci in modo tale che tu possa egualmente volere che la tua massima di condotta diventi una legge universale” non risponde più alle sfide dei nostri tempi. Essa è valida nel rapporto interpersonale, ma non ci aiuta nei confronti del mondo non umano, che erroneamente consideriamo a noi subordinato: l’uomo è al centro con i suoi bisogni e desideri.

Infatti, con maggiore concretezza storica, nel Principio di responsabilità (1979) Jonas riformula l’imperativo morale in questo modo (ne cito solo due dei quattro indicati dal filosofo):

  •   “Agisci in modo che le conseguenze della tua azione siano compatibili con la permanenza di un’autentica vita umana sulla terra.”
  •   “Agisci in modo che le conseguenze della tua azione non distruggano la possibilità futura di tale vita.”

L’essere è bene di per sé e deve essere salvaguardato dall’uomo, la distruzione nullificante non è un bene. Egli deve assumersi l’onere delle future generazioni che ancora non ci sono, ma verso le quali ha la responsabilità, proprio come un padre ce l’ha verso il figlio.

L’imperativo etico della responsabilità nei confronti del futuro del nostro pianeta interpella la coscienza dell’uomo comune, dello scienziato e del politico.

Concludo con una frase di Gary Snyder: “La Natura non è un posto da visitare, è casa nostra”

Insegnante di Filosofia e Educatrice ai Valori Umani
Ester Campoli


Ester Campoli

Insegnante

Sito web: www.saivivere.it
Sai Vivere è un progetto SSIO-Italy.