Una Vita felice all'insegna dei Valori Umani - II parte

Esiste un’unità inscindibile tra Felicità e Virtù. Nell’Etica Nicomachea di Aristotele la felicità è identificata nella ricerca della Verità o Sapienza. L’anima razionale, che è una caratteristica solo umana, è sede del summum bonum o felicità, frutto di una ricerca del Vero che raggiunge la soglia del Divino.

In Epicuro, pensatore poco inteso, soprattutto nel medioevo, la vita saggia, bella e giusta corrisponde alla felicità e questa si riporta ad una vita virtuosa. La felicità è assenza di dolore per il corpo e di distacco dai turbamenti dell’anima, come desideri eccessivi, ira, odio ecc. Una vita semplice, modesta e appartata è l’ideale del saggio.

Nell’uomo bisogna coltivare le virtù senza le quali non esiste felicità (afferma Seneca nelle Epistole). Nei Ricordi, Marco Aurelio imperatore e filosofo stoico, invita l’uomo a raccogliersi nella sua anima per trovare la felicità. Un breve percorso del pensiero sulla ricerca della felicità, ci porta alle Utopie tra ‘500 e ‘600 in cui città ideali sono perfette, giuste con l’eguaglianza di tutti e la corretta conoscenza.

I contesti nei quali noi esercitiamo i valori sono quelli della famiglia e della società.

La famiglia è la casa dei Valori e la prima cellula sociale, dove si educa con l’esempio e dove si apprende l’amore reciproco, la gioia e la felicità nella cooperazione. La scuola continua la formazione che è, da una parte istruzione, come acquisizione di conoscenze disciplinari, ma anche formazione del carattere o coerenza tra il pensiero, la parola e l’azione che è anche Rettitudine. Quest’armonia porta Pace e Felicità.

L’uomo è un essere sociale e può raggiungere il meglio della sua umanità e la perfezione del suo essere nella società, senza nulla togliere alle vite ascetiche. La società deve operare per il bene comune e per la fratellanza:

Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza. [1]

Un racconto di Sathya Sai, Le tre cose migliori, esemplifica il messaggio sulla rettitudine e l’amore come compassione.

Il principio della compassione o dell’«Ama il prossimo tuo come te stesso» è sostenuto anche da Shopenhauer per liberarsi dalla trappola dei desideri, che producono solo dolore.

Ester Campoli
Insegnate di Filosofia ed Educatrice ai Valori Umani

[1] Dichiarazione universale dei diritti umani art.1, 1948.

Ester Campoli

Insegnante

Sito web: www.saivivere.it

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