Disciplina sì, disciplina no.

È meglio essere permissivi o autoritari?

Nei vari decenni del secolo scorso si sono adottati vari stili educativi che sono passati dalla disciplina più rigida ad un maggiore permissivismo, sostenuto quest’ultimo dal pediatra Benjamin Spock che influenzò con i suoi scritti tutta una generazione di genitori occidentali, a partire dalla seconda metà degli anni ’50 fino a tutti gli anni 80.

Successivamente, considerando alcuni degli effetti negativi che il suo stile educativo aveva prodotto nell’educazione dei bambini, rivolgendosi ai genitori che avevano seguito i suoi consigli, Spock ammise i propri errori.

In realtà gli estremi, nel campo dell’educazione come in ogni campo, non sono mai auspicabili. È consigliabile e più sapiente l’uso di entrambi gli stili educativi, a seconda dell’età, delle circostanze e del carattere dei propri figli. L’esperienza dovrebbe poi indicarci quando essere più autoritari e quando più permissivi.

Naturalmente ci rendiamo conto di quanto sia difficile il mestiere di genitore, e quanto l’errore sia dietro l’angolo. Ma consoliamoci! Poiché è proprio grazie all’errore che si comprende meglio come procedere, sempre che si desideri il bene dei propri figli e li si ami nel modo giusto.

Accettare i nostri sbagli ci farà accettare anche gli errori che, inevitabilmente, faranno i nostri ragazzi. L’errore va visto come un’opportunità, una possibilità che ci viene data per superare noi stessi e le nostre imperfezioni. Carl Gustav Jung diceva: “Chi evita l’errore elude la vita”. Guardiamoci dalla rigidità del perfezionismo! Anche ai nostri figli dovremmo insegnare, attraverso l’esempio, che sbagliare non è una tragedia, ma che l’errore fa parte della vita e va sdrammatizzato. Ciò varrà a rassicurarli e incoraggiarli.

Oggi, nel campo educativo, il metodo che sta emergendo è un metodo di legge e amore, fermezza e incoraggiamento.

Si comprende bene, allora, che le regole sono necessarie. Ci potremmo chiedere quando iniziare a stabilirle. La risposta è: subito! Si sa che i primi tre anni di vita sono fondamentali. È proprio nei primi anni che il bambino comincia a capire la differenza tra il bene e il male. Inoltre, avere delle regole di comportamento accresce il suo senso di sicurezza e la fiducia in sé. E questi due elementi rappresentano le fondamenta su cui si costruisce il carattere.

Il pediatra e psichiatra infantile Berry Brazelton afferma che stabilire dei limiti ai comportamenti dei propri figli, anche e soprattutto in tenera età, è il secondo e importante dono che il genitore fa al figlio, dopo l’amore. E che la prima cosa che i bambini imparano a proposito dei limiti è la pietra d’angolo del loro sviluppo morale.

I genitori troppo permissivi non stabiliscono regole né impongono una disciplina. Certo a nessuno piace essere cattivi coi propri figli, soprattutto se sono molto piccoli, ed è più facile cedere che sostenere un divieto ad oltranza, per quanto sia necessario. Ma qui non si tratta di essere cattivi, piuttosto di essere consapevoli che l’educazione dei figli è compito fondamentale e irrinunciabile di un genitore.

I risultati di un’educazione permissiva sono tutt’altro che positivi. Gli studi mostrano che i bambini con questo tipo di educazione sono i più propensi a soffrire di depressione. Inoltre, è stato dimostrato un legame tra uno stile troppo permissivo e l’abuso di droghe, la delinquenza e la promiscuità.

Inoltre il dr. Brazelton afferma: I figli di genitori troppo permissivi avranno molta difficoltà ad imparare i loro limiti, a sviluppare l’autocontrollo, e a regolare i propri impulsi.       

È anche necessario considerare che per i bambini abituati a fare ciò che vogliono sarà molto più difficile e problematico adeguarsi alle regole della scuola prima e della società poi. Da ciò nasceranno frustrazione e insoddisfazione che potranno condurre a un sottile ma persistente stato di rabbia il quale facilmente determinerà aggressività o depressione (come è stato evidenziato prima).

D’altro canto un’educazione troppo rigida e autoritaria può provocare dei danni a livello psicologico, come afferma il dr. Brazelton, e può determinare scarsa autostima, un costante senso di inadeguatezza, e una chiusura in sé del bambino, che non riuscirà a confidarsi con i genitori, né a fidarsi di loro. E se non c’è fiducia nei propri genitori, non c’è nemmeno fiducia in se stessi.

Possiamo e dobbiamo, allora, essere amorevoli e comprendere lo stato d’animo del nostro bambino; abituarci a spiegare i motivi che ci inducono a porre dei limiti; ma impariamo a dire dei “no!”. Il bambino deve capire chi comanda in casa, non dovremmo mai abdicare al nostro ruolo di genitore. Facciamoci rispettare, così avremo minori problemi quando si presenterà la difficile età adolescenziale.

Il bambino, con i suoi capricci, con le sue battaglie per ottenere ciò che desidera, vuole metterci alla prova e sondare la nostra fermezza. Attraverso le prove di forza con i genitori, capirà i propri limiti e accetterà la disciplina. Più saremo fermi pur se amorevoli, più saremo coerenti e sicuri e più alimenteremo il senso di fiducia e di sicurezza nei nostri bambini. Inoltre un nostro “no”, naturalmente motivato, aiuterà i nostri figli a confrontarsi con la frustrazione e ad accettare l’autorità. In altri termini, rafforzerà il loro carattere. Invece dire un “no” iniziale e poi capitolare davanti alla loro insistenza ci farà perdere autorevolezza e credibilità, rendendo più difficili e labili i nostri successivi interventi educativi.

Genitori, accettate la fondamentale responsabilità di formare il carattere dei vostri figli. Non dovrebbe essere data troppa libertà per eccessivo affetto. I figli dovrebbero essere educati ad esercitare forme di auto restrizione, e ad osservare la disciplina nella loro vita quotidiana. Se i genitori sono negligenti nell’educare i figli, nei loro più teneri anni, non sarà facile correggerli più tardi.

Bruna Caroli
Professoressa in Economia, Psicologa, Mediatrice e Armonizzatrice familiare, Educatrice ai Valori Umani

Redazione

Progetto Sai Vivere

Sito web: www.saivivere.it