Ritratto del volto e dell’anima

Il ritratto, è una raffigurazione, eseguita con minuzia, attraverso l’osservazione del viso di una persona, un disegno quindi, che riproduce le sembianze del volto.

Dedicandoci alla visione dell’altro, impariamo a conoscere noi stessi e a guardare con il cuore. L’intima connessione con l’espressione artistica, si può avere con l’osservazione del volto e il suo disegno, facilitando il lavoro creativo, che andiamo a compiere.

Una volta che siamo presenti a noi stessi, indirizzeremo la nostra attenzione, verso la persona da ritrarre e alla nostra attività, con gentilezza, avvicinandoci al processo figurato, dove rappresenteremo, la nostra interpretazione del volto.

Il volto umano non mente mai: è l’unica cartina che segna tutti i territori in cui abbiamo vissuto.1

Il ritratto

Il materiale da utilizzare per il nostro piccolo lavoro insieme: un block notes e matita HB o penna se preferiate.

Creiamo, uno spazio comodo per iniziare a disegnare, facendo attenzione alla luce, stando di fronte alla persona da ritrarre, per creare un collegamento da cuore a cuore, sviluppando una presenza calma e rassicurante, guardandoci negli occhi, spiegando all’altro che è un momento creativo dove sintonizzarci.

Non focalizziamoci sul risultato del disegno, ma sull’ esperienza che ci permette di avvicinarci all’altro e conoscerlo un po' di più.

Ricerca delle forme

Poniamo lo sguardo sulla persona da ritrarre, ci mettiamo frontalmente soffermandoci sul volto, per alcuni secondi, dall’alto al basso, guardiamo tutti i particolari del viso.

Il disegno

Inizieremo con la matita a fare un cerchio sul foglio, poi moduleremo il cerchio a seconda delle caratteristiche del volto, rendendo il cerchio un ovale

Viso tondo, Viso squadrato, Viso a triangolo inverso, Viso a diamante, Viso ovale, Viso oblungo.

Disegnato l’ovale, ora disegneremo una linea verticale che separa, le due parti del disegno e cominceremo a riprodurre, con la matita, dopo aver osservato di nuovo il volto, gli occhi, con due semplici tratti cercheremo di ben disegnarli per renderli espressivi, poi l’iride e pupilla e l’apertura delle palpebre e l’arcata cigliare.

Il naso lo disegneremo considerando la linea verticale, guardando di nuovo più volte il volto, una mezza piramide centrale, a cui daremo la forma frontalmente.

La bocca e la sua espressione è bene considerarla coinvolgendo il mento, sono molteplici le espressioni della bocca, cerchiamo di ritrarla nel modo più semplice.

Collochiamo infine nel nostro ritratto, le orecchie, considerando bene la loro posizione, l’altezza giusta, tra il sopracciglio e la parta bassa del naso, mettendole lateralmente all’ovale.

Mai preoccuparsi dell’esito del disegno, ma dell’esperienza del disegnare.

Guardiamo ora, il nostro ritratto frontalmente e riosserviamo, il volto della persona che posa per noi, aggiungendo ciò che ci è sfuggito.

Cercando di legare i particolari della struttura della testa, individuiamo i vari significati e caratteri somatici e infine, cureremo l’espressione del volto. 

Ripasseremo più volte sui particolari, rendendoli sempre più somiglianti a quelli reali.

Il disegnare un ritratto, diviene un sapere che aiuta a liberare il nostro sguardo.

Per imparare a ritrarre molto bene, occorre studiarne attentamente l’anatomia d’insieme, alla morfologia in modo da vedere ogni dettaglio.

La bellezza non è nel viso; la bellezza è una luce nel cuore.2

Diciamo che questo piccolo esperimento, è un approccio, per accompagnarvi a piccoli passi all’esperienza ritratto, che ci permette di esercitarci, mettendoci in osservazione dell'espressività̀ umana e dei sentimenti che attraversano un volto.

Possiamo esercitarci a fare ritratti ai nostri famigliari, scoprendo insieme, le somiglianze del volto, psicologiche e relazionali, con i nostri avi, per quanto poco visibili, sono interessanti e significativi. I benefici che porta questa pratica sono diversi…

Un esercizio per la sensibilità̀ nel percepire l’altro con la sua storia di vita, all’empatia, alla conoscenza dell’espressione del suo volto, a stare presenti alla persona ritratta, capacità emotiva di andare dalla mente al cuore.

Gli artisti da sempre amano conoscere le caratteristiche interiori di sé e degli altri, attraverso l’azione del ritrarre, Raffaello, Caravaggio, Velasquez, Klimt, Lotto, Giorgione, Van Dyck indagavano tra il rapporto fra l'anima e il volto, tra vissuto interiore e rappresentazione.

Compiono un’indagine della psiche e dell’anima, raffigurando ciò che rivela il volto, con la sua espressione, un percorso semplice, ma utile ad un cammino di ricerca e conoscenza, secondo un percorso evolutivo, che s’incrocia anche con la scienza e la spiritualità.

Per dirla in modo semplice, il volto è come se fosse un contenitore, che racchiude il nostro vissuto emotivo. 

I pensieri buoni e cattivi si riflettono sul viso

Si dice che il viso è lo specchio della mente, il suo riflesso, la sua fotografia. Tutti i pensieri che emanano dalla mente si riflettono sul viso. La mente può essere paragonata al piatto di un grammofono: i suoni (canzoni e discorsi) registrati su di esso non sono visibili ma possiamo ascoltarli. Invece i nostri pensieri non possono essere ascoltati mentre possono essere visti.

Ogni pensiero che scaturisce dalla nostra mente può essere per natura buono oppure cattivo. Le cattive qualità come l'ira, l'orgoglio, l'odio, l'egotismo, la gelosia, si riflettono sul viso dell'uomo. Alla stessa maniera le virtù, come la verità, l'amore, la compassione, la forza d'animo, la tolleranza, la pazienza, si rifletteranno anch'esse sotto forma di luminosità del viso. Se è possibile nascondere i propri sentimenti è estremamente difficile nascondere i propri pensieri.3

Una sperimentazione quella del ritrarre, che aiuta a liberare lo sguardo.

Preziosa, in tal senso, si rivela la fisiognomica, un’antica “scienza d’osservazione” che può essere interessante, per la nostra ricerca personale, fornendoci una serie di chiavi per esplorare il complesso labirinto della psiche umana.

Da enciclopedia: Fisiognomia o fisiognomonia (dal greco ϕυσιογνωμονία, tardo ϕυσιογνωμία, composto di ϕύσις, "natura", e tema di γιγνώσκω, "conoscere") è il nome della disciplina parascientifica che, studiando la correlazione tra il carattere e l'aspetto fisico della persona, interpreta il carattere delle persone attraverso l’aspetto del volto, stabilendo un metodo di indagine, considerando il rapporto tra natura interiore ed esteriore dell’uomo, tra anima e corpo, tra invisibile e visibile, basandosi sul presupposto che tale forma del volto sia coerente con la psiche per il fatto che è opera della natura un’antica “scienza d’osservazione” che fornisce una serie di chiavi per esplorare il complesso labirinto della psiche umana.

Si inizia con l’osservazione delle forme, l’aspetto emozionale che avrà condizionato il volto della persona, visto che ogni volto, presenterà una tipologia di carattere, che leggeremo attraverso le strutture morfologiche, guarderemo le orecchie le sopracciglia gli occhi il naso e la bocca La fisiognomica è l’arte che ci insegna a individuarli e ad interpretarli.

Vi suggerisco, la lettura del libro: Fisiognomica Nei segni del volto i destini dell’uomo di Massimo Centini.

Un autore musicista italiano, il cui nome è Franco Battiato, descrive il volto umano, come espressività dell’anima, come conoscenza di sé, dandogli connotati profondi e poetici.

Qui di seguito, vi presento il testo del brano fisiognomica, vi consiglio l’ascolto.


Fisiognomica - Franco Battiato

https://www.youtube.com/watch?v=1GA8cT-F_w8

Testo:

Leggo dentro i tuoi occhi
Da quante volte vivi
Dal taglio della bocca
Se sei disposto all'odio o all'indulgenza

Nel tratto del tuo naso
Se sei orgoglioso fiero oppure vile
I drammi del tuo cuore
Li leggo nelle mani

Nelle loro falangi
Dispendio o tirchieria
Da come ridi e siedi
So come fai l'amore

Quando ti arrabbi
Se propendi all'astio o all'onestà
Per cose che non sai e non intendi
Se sei presuntuoso od umile

Negli archi delle unghie
Se sei un puro un avido o un meschino
Ma se ti senti male
Rivolgiti al Signore

Credimi siamo niente
Dei miseri ruscelli senza Fonte
Vedo quando cammini
Se sei borioso fragile o indifeso

Da come parli e ascolti
Il grado di coscienza
Nei muscoli del collo e nelle orecchie
Il tipo di tensioni e di chiusure

Dal sesso e dal bacino
Se sei più uomo o donna
Vivere venti o quarant'anni in più
È uguale

Difficile è capire ciò che è giusto
E che l'Eterno non ha avuto inizio
Perché la nostra mente è temporale
E il corpo vive giustamente

Solo questa vita
Ma se ti senti male
Rivolgiti al Signore
Credimi siamo niente
Dei miseri ruscelli senza Fonte

Tiziana Mesiano
Pittrice ed Educatrice ai Valori Umani

 

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1 Luis Sepúlveda
2 Kahlil Gibran
3 Sathya Sai 10 luglio 1986

Redazione

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