S.Francesco d’Assisi e gli animali
“E tutte le creature che sono sotto il cielo,
ciascuna secondola sua natura,
servono e conoscono e obbediscono
al loro Creatore meglio di te, o uomo”
(Fonti Francescane, Ammonimento V)
“E tutte le creature che sono sotto il cielo,
ciascuna secondola sua natura,
servono e conoscono e obbediscono
al loro Creatore meglio di te, o uomo”
(Fonti Francescane, Ammonimento V)
Riporto una storia vera che dimostra ancora una volta come gli animali, anche i più impensabili come i pinguini, siano capaci di amore e addirittura possano creare legami di affetto parentale con l’uomo che se ne prende cura.
Tra i molteplici filosofi che hanno costellato l’universo culturale d’occidente ve ne sono molti che hanno speso più di una parola per descrivere gli animali e le loro affinità con l’uomo. Tra i primi a difendere la sacralità degli animali fu Pitagora, nato a Samo verso il 570 a.C., contemporaneo di Zarathustra e di Siddharta Gautama Buddha. Pitagora affermava che l’anima è immortale e che trasmigra in altre specie di esseri viventi e quindi tutti gli esseri animati devono essere considerati della stessa natura.
I ricercatori di biologia evoluzionistica, etologia cognitiva e neuroscienze sociali sostengono che numerose specie animali possiedono un ricco bagaglio di emozioni. [1]
In molte specie animali le emozioni si sono evolute e sono alla base dei legami sociali di amicizia, amore, rivalità, stimolano l’immaginazione e gli schemi comportamentali che consentono agli animali di adattarsi in modo flessibile alle circostanze e agli eventi esterni.