La triplice quintessenza del Divino

La triplice quintessenza del Divino: Verità, Bontà, Bellezza

La natura della Suprema Realtà è rivelata come Verità, Bontà, Bellezza. Queste qualità non appartengono propriamente al Divino, che è al di là di ogni possibile qualificazione, ma sono le tre finestre attraverso le quali si può avere la percezione del Divino.

L’esempio delle finestre è molto attinente, infatti, noi vediamo il cielo attraverso una cornice, la finestra, che ne segna i limiti e crea l’esperienza e la visione soggettiva del cielo stesso; ma il cielo non ha confini, è infinito. Allo stesso modo Verità, Bellezza e Bontà sono le cornici attraverso le quali possiamo dare uno sguardo al Divino e, a seconda delle caratteristiche dell’individuo, la finestra mostrerà un “paesaggio” diverso. Se nella persona domina l’intelletto, il Divino assumerà la forma di Verità, se domina l’aspetto emotivo, il Divino sarà percepito come Bellezza e se l’agire è l’aspetto prevalente, allora il Divino verrà percepito come Bontà. Questi tre attributi determinano le tre vie dello Yoga: il sentiero della Conoscenza, il sentiero della Devozione e il sentiero dell’Azione. Esiste un quarto sentiero che è quello di chi non ha più bisogno di una finestra per vedere il cielo, ma lo comprende nella sua immensità: questo è lo stato di Pura Coscienza, o l'esperienza della Verità Ultima.

Verità, Beatitudine, Bellezza sono forme del Divino.
Esse sono anche conosciute come Satyam, Shivam, Sundaram e rappresentano la vera forma dell'uomo.

Shivam è ciò che non ha morte. Satyam, Verità, è ciò che non subisce mutamento a causa di tempo, luogo o circostanze. La Bellezza, Sundaram, è la forma del Divino. (1)

Analizziamo i tre aspetti

Verità

Verità non è ciò che possiamo pensare, ma ciò che è. Per conoscerla bisogna che la mente sia completamente assente. Quando tutta la personalità non c’è più, quello che rimane è la Pura Presenza in cui non c’è pensiero, ma solo il Vedere. Questo vedere l’esistenza, è la prima esperienza del mistico contenuta nella parola Verità, verità in se stessa, senza alcun concetto.

Il piano della Verità è quello del Verbo, da cui scaturiscono i ritmi e le architetture sacre su cui poggia la Vita e la manifestazione; la Verità corrisponde alla vibrazione originaria da cui tutto è stato creato.

Comprendi dunque, se lo puoi, o anima tanto appesantita da un corpo soggetto alla corruzione e aggravata da pensieri terrestri molteplici e vari; comprendi, se lo puoi, che Dio è Verità. È scritto infatti che Dio è luce (1Gv 1,5), non la luce che vedono i nostri occhi, ma quella che vede il cuore, quando sente dire: è la Verità. Non cercare di sapere cos'è la verità, perché immediatamente si interporranno la caligine delle immagini corporee e le nubi dei fantasmi e turberanno la limpida chiarezza, che al primo istante ha brillato al tuo sguardo, quando ti ho detto: Verità. Resta, se puoi, nella chiarezza iniziale di questo rapido fulgore che ti abbaglia, quando si dice: Verità. (2)

Conoscetemi come l'insegnante della Verità. La Mia Realtà è Verità, Bontà e Bellezza. Anche la vostra realtà è Sathyam, Sivam, Sundaram. Senza verità, non può esserci bontà e senza bontà a cosa serve la bellezza? L'effetto della verità sulla mente è bontà, la gioia che sgorga dalla bontà è la bellezza genuina che gli artisti amano. Queste tre sono veramente la stessa cosa: la verità è bontà e la bontà è bellezza. Sperimentate questa verità; ciò vi darà la beatitudine più elevata. (3)

Bontà

Il secondo aspetto è Sivam, che significa Virtù, tutto ciò che è buono, tutto ciò che è prezioso. Colui che vive nella Verità è Verità in azione. Possiamo dire che la Verità è il centro del cerchio e la Bontà è tutto il resto intorno.

La Bontà è la naturale espressione del sentimento di comunione con tutti gli esseri, con il creato e con Dio. Il piano della Bontà corrisponde al livello del Verbo in cui si creano la Luce e l'Amore.

La Bontà è la Divinità vera; in effetti, la Bontà è Divinità. L’uomo, nonostante sia dotato del principio di Verità, Bontà e Bellezza, è incapace di portare a manifestazione la propria verità, bellezza e bontà.(4)

Bellezza

L’esperienza della Bellezza può essere fatta solo da coloro che si lasciano andare alla vita senza alcuna resistenza. Allora la bellissima rosa mistica si aprirà nei loro cuori.

Il piano della Bellezza è la trasposizione fino ai mondi della forma, della simmetria e dell'armonia delle architetture interne dell'Universo.

Lascia che io venga trasformato dalla Tua bellezza, in modo che, essendo simili, noi possiamo rifletterci entrambi in Essa; così, ammirandoci a vicenda, ognuno possa vedere la propria bellezza riflessa nell'altro e la bellezza di entrambi diventi una sola, la Tua, nella quale la mia ormai si è dissolta. (5)

La Verità è l’Esperienza, la Virtù è ciò che nasce dalla Esperienza e la Bellezza è il fiorire della Consapevolezza di colui che ha sperimentato la Verità.

Carla Gabbani
Insegnate di Yoga e Formatrice

  1. Sathya Sai, Discorso Divino- Maggio 1993
  2. Agostino d'Ippona, La Trinità
  3. Sathya Sai, Discorso Divino- 6 Marzo 1970
  4. Sathya Sai, Discorso Divino- 15 Luglio 1996
  5. S. Giovanni della Croce - Cantici, XXXVI
Carla Gabbani

Educatrice

Sito web: www.saivivere.it