Le Origini del Femminile Seconda Parte

Le dee della mitologia e la donna


Dalla radice sanscrita dev, che sta per 'luminoso', deriva  la parola  Deva, gli dei e  Devi, le dee. La radice dev   è la stessa da cui derivano nella nostra lingua i termini diva, divino, etc.



La natura femminile è un dono, è l’antica Bellezza da cui tutto deriva e  la donna come una dea fluisce nel mondo portando con se la sua Luce,  vivendo  e  realizzando  la sua indole  misteriosa, divina, incomprensibile  in modi assolutamente unici, diversi e  originali.
Le dee come modelli di esistenza e di comportamento ci aiutano a capire qualità e  caratteristiche, sfumate e nascoste, che emergono  dall’ infinita  Coscienza in cui  siamo  tutti immersi.

Nella prima parte abbiamo visto gli aspetti femminili relativi alle energie cosmiche espresse, come dee, nella cultura orientale  indiana, in questa seconda parte vedremo come le stesse  prendono forma   nella mitologia occidentale con  le dee dell'Olimpo, dell’antica Roma o  provenienti da altre culture antiche del mondo.

Queste divinità femminili hanno qualità molto umane, reazioni emotive, modi di agire in cui possiamo riconoscerci e possono aiutarci a capire meglio e ad esaminare  aspetti interiori  ancora da scoprire e poco  conosciuti.

Le dee e la donna

DEMETRA

Demetra:  è composto dalla parola dorica de- "terra" e da meter "madre": significa quindi "Madre Terra".  Nome dell'antica divinità greca della terra, della fecondità.
Demetra rappresenta da sempre il principio dei prodotti naturali, non artificiali.

La donna  Demetra rappresenta l'energia materna per eccellenza, la vera nutrice e protettrice non solo  dei giovani, dei deboli, dei bisognosi ma è colei che è sempre pronta a tendere una mano per aiutare chi è in difficoltà. Possiede doti di grande virtù e la  generosità  è la sua caratteristica principale; è   paziente, gentile, dotata di grande  intuito e sa comprendere e trasformare in positivo le strane circostanze della vita. A volte ha bisogno di comprendere che il cambiamento fa parte del ciclo naturale delle cose, come la natura ci insegna con il ciclo delle stagioni, e non è possibile opporsi ad esso.  

“Più profumato del dolce profumo dei fiori di gelsomino e di Champak, più morbido del formaggio e del burro, più bello degli occhi del pavone, più piacevole del chiaro di luna è l’amore della madre.”(1)

PERSEFONE

La dea Persefone, che i romani chiamavano Proserpina o Cora, era venerata in due modi, come fanciulla, o Kore (che significa 'giovinetta') e come Regina degli Inferi. 
Come Regina degli Inferi la  donna Persefone  quando si trova in  situazioni inaspettate  o che le vengono imposte e   che lei non ha scelto, si  mostra remissiva, malleabile, docile e passiva ma  con intelligenza  sa modificare la circostanza e riesce sempre ad ottenere ciò che vuole.
Come  Kore  nel suo aspetto di fanciulla fa sì che la donna sembri eternamente giovane e come una adolescente  naviga in una confusione di desideri e necessità, di  spensieratezza e allegria, di malinconia e tristezza. Non si pone problemi di responsabilità e di ricerca interiore. 




ARTEMIDE

Dea della caccia, degli animali selvatici, del tiro con l'arco, della foresta e dei campi coltivati; è anche la dea delle iniziazioni femminili, protettrice della castità  e del pudore . E’ rappresentata con l'arco e le frecce, Artemide è anche  "dea delle danze delle fanciulle", e in questo caso tiene in mano una lira, oppure come "dea della luce" mentre stringe in mano due torce accese e fiammeggianti.( Wikipedia)

La donna che ha questa energia  è sicura di sé,  indipendente, autosufficiente, brillante ha  un intuito acuto che la protegge in diverse  situazioni. Non cerca l’approvazione e il sostegno degli altri e fa le sue scelte con coraggio e determinazione.


ATENA

Atena chiamata anche "Regina del cielo" (lo stesso epiteto usato per Iside e poi anche per la Madonna), nella mitologia greca, dea della sapienza, della destrezza e della guerra, che i  Romani chiamavano  Minerva, difende e consiglia gli eroi, le donne industriose e gli artigiani.

La donna che incarna questa energia è una donna versatile, poliedrica che sa districarsi in molte e varie situazioni sempre con grande coraggio e fiducia in se stessa risolve i problemi con strategie vincenti, mantiene il controllo nelle difficoltà, è  assertiva, obiettiva  e la ragione spesso prevale sul cuore. E’ una giusta consigliera e sa  appianare le dispute con mezzi pacifici.

AFRODITE o VENERE

Afrodite è la dea dell'amore, della bellezza e del desiderio, della fertilità, della vittoria, della buona fortuna, della primavera

La donna Afrodite ama la perfezione, l’armonia, la bellezza, l’arte, le piante ed è dotata di “pollice verde”. Delicata, forte e amorevole sa vivere  in concordia  e pace  con tutti  facendo emergere  dal profondo del suo essere la radianza della propria armonia interiore.
Procede nella vita con grazia ed eleganza e possiede una forte autostima, e in una specie di alchimia vede se stessa riflessa nella Natura e nelle molte forme dalla Creazione per amarsi e amarle di più.

Se le donne  sono protette, esse a loro volta proteggeranno il mondo intero. Non sminuite mai le donne,  non trattatele come oggetti con cui giocare. Spero che tutti voi uomini, almeno in futuro, proteggiate la dignità e l'onore delle donne, proteggendo di conseguenza la vostra dignità e il vostro onore. (2)


L’istruzione può da un lato sviluppare la discriminazione, infondere il desiderio di aiutare il prossimo,incoraggiare l’indagine interiore, la ricerca dell’Assoluto e persino spianare la via verso la santità; dall’altro può rafforzare le radici della falsità, dell’ipocrisia, della crudeltà e dell’ingiustizia, insegnare delle nuove arti per ingannare il prossimo e rovinare la vita terrena. Come si vede l’istruzione è in grado di trasformare l’amore in venefico odio e la verità in pomo della discordia.(3)

Bettina Di Carlo
Educatrice ai Valori Umani  

 

1.    Sathya Sai, Discorso del 19.11.1999
2.    Sathya Sai, Discorso del  6.9. 2004 pomeriggio
3.    Sathya Sai, Dharma Vahini, Mother Sai Publication