Nel Silenzio...

Per Scienza noi intendiamo la conoscenza dei fenomeni naturali che ci circondano, che si esprime con leggi considerate universali per tutti i fenomeni analoghi. Essa non ricerca il senso del mondo e il valore della nostra esistenza in esso, non risponde alle nostre domande sul bene, sul male o sulla sofferenza che affligge con la malattia o le guerre l’esistenza umana. La religiosità, invece, può dare la risposta di senso, perché accompagna nella vita il credente verso un’entità superiore, oggetto di devozione e preghiera, che può lenirne la pena.

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Abbiamo bisogno di un Guru?

Avvicinandosi alla filosofia indiana e allo yoga nelle sue varianti, si sente spesso parlare del Guru. Guru è una parola che in sanscrito significa “Colui che disperde il buio dell’ignoranza e accompagna verso la Luce” e viene comunemente chiamato anche Maestro. Le descrizioni nei libri parlano di una figura che può essere nota o semisconosciuta, vivente o del passato, che appare nei sogni o in visioni… Il tratto comune di tutte le descrizioni è sempre il rapporto stretto di rispetto, ascolto e amore che accomuna tutti i discepoli.

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Il Mito del Progresso

La cultura dell’età contemporanea è caratterizzata da una diffusa convinzione ed entusiasmo per le conquiste tecniche e scientifiche, che rendono la vita umana più agevole e piacevole in molti ambiti della nostra esistenza.

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Cittadini di due mondi

L'esteriorità non ha significato se non in quanto serve all'interiorità. (1)

Le persone tendono a cercare la propria felicità all’esterno, negli oggetti mondani, i saggi dall’altro lato, insegnano che essa non deve essere inseguita negli oggetti del mondo, perché ogni cosa, incluse le relazioni, è fugace e ciò che è transitorio non può dare gioia o pace.

Ci raccomandano di guardare all’interno di noi per trovare quello che è eterno e dicono: “L’uomo guarda all’esterno per trovare ciò che è dentro e non vede quello che già si trova in lui.

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NOI e La NATURA: gratitudine e responsabilità

Siamo in simbiosi con la natura dal primo momento della nostra nascita, mediante nostra madre che ci ha messo al mondo.

Fin dai primi passi, abbiamo ricevuto l’amore materno attento e premuroso per guidarci e sostenerci nella crescita e nella conoscenza dell’ambiente circostante fondamentale per la nostra sopravvivenza.

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Nascere e rinascere

La nascita non è mai sicura come la morte. E questa è la ragione per cui nascere non basta. È per rinascere che siamo nati. Ogni giorno. (1)

Il nascere, il venire al mondo è un evento che può essere interpretato a due livelli di comprensione: l'uno prettamente empirico e spazio-temporale, come un preciso riferimento all’evento fisiologico dell’uscita dal grembo materno e come inizio della partecipazione individuale all'esistenza; l'altro simbolico, iniziatico, esoterico ed è qui che la nascita diventa rinascita. Rinascere, attraverso il prefisso “ri”, esprime un accadere di nuovo, un consolidamento in cui si sceglie, si vuole, si accoglie una trasformazione e questo processo implica una selezione continua, implica una responsabilità nei confronti di noi stessi. La rinascita è una crescita attraverso la quale ci rinnoviamo ad ogni istante, lasciando andare i nostri bagagli pesanti, i nostri schemi e le nostre identificazioni che ci precludono la Vera Identità. È un impegno costante all’incontro con noi stessi, che ci porterà a nascere, finalmente, nella dimensione spirituale.

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Antica Saggezza

La nostra vita è solitamente ricca di incontri e di esperienze in famiglia, nella formazione scolastica e nella società, di cui siamo parte. Alcune esperienze si incidono in noi e costituiscono un patrimonio che guida e determina le nostre scelte in età adulta. Ritrovare, dopo anni, insegnamenti latenti nella memoria, piuttosto obliati e riscoprirli nella loro importanza per noi, può essere una piacevole sorpresa…

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La Luce e l’Ombra

Nulla impedirà al sole di sorgere ancora, nemmeno la notte più buia. Perché oltre la nera cortina della notte c’è un’alba che ci aspetta. (1)

Nel mondo della nostra visione offuscata delle cose, regna la notte dell’ignoranza che avvolge totalmente l’essere. Ma la notte tiene nel suo seno l’aurora nel ciclo costante di luce e buio, di successioni di illuminanti rivelazioni e cupi momenti, finché non giungerà definitivamente la Luce nella Sua grandezza di Amore e Conoscenza. Sono le notti divine, i momenti di ombra, che operano per la nostra crescita.

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LA VITA in Bianco e in Grigio

Pensa bene, parla bene, agisci bene. 1

Forse non esiste un solo modo per vivere la nostra esistenza ed essere felici.

Evidentemente la diversità, nel mondo umano, come in quello animale, è la base fondamentale del fatto che la via alla felicità è diversa per ognuno.

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Il libero arbitrio e la Bhagavad Gita

Con la parola “arbitrio” s’intende, comunemente, la facoltà dell'uomo di decidere delle proprie azioni e della propria volontà, quindi libero arbitrio è la facoltà di decidere liberamente il proprio destino.

Questo tema ricorre spessissimo nelle dissertazioni filosofiche, proprio perché il tema della libertà è, da sempre, uno dei più cari all'uomo.

La filosofia occidentale si esprime su questo tema attraverso vari punti di vista, che possiamo riassumere in tre grandi correnti di pensiero.

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Divagando con la Storia - Un Maestro dello Spirito

Esistono momenti nodali nella vita di ciascuno, come nella storia collettiva. Per i primi, ciascuna persona, nell’ambito delle sue possibilità, del suo contesto familiare e professionale ha una certa libera scelta: per gli studi, il lavoro, il matrimonio o la dedizione agli altri.

Per i secondi, in tempi più difficili, contrassegnati da situazioni di scarsa disponibilità di risorse economiche o di buona formazione personale o di rigido sistema sociale, l’esistenza può essere stravolta da grande sofferenza.

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I doni del silenzio

La nostra anima ha bisogno di solitudine. Nella solitudine, se l’anima è attenta, Dio si lascia vedere. La folla è chiassosa: per vedere Dio è necessario il silenzio. (1)

Il silenzio non è una attitudine scontata della mente e perché diventi una presenza stabile ed amica, dobbiamo fare un lungo lavoro su noi stessi, sulle nostre abitudini mentali alla irrequietezza, alla proliferazione verbale, mentale ed emotiva, al non essere “qui ed ora”. Patanjali nello “Yoga Sutra” ci ricorda che si perviene alla pacificazione della mente ed al silenzio, solo attraverso un lavoro su di noi regolare e costante. Infatti, è solo in virtù della continuità e della perseveranza nella pratica, che diventa possibile raccoglierne i frutti.

Tra i doni più belli e significativi del silenzio, troviamo: l'osservazione di se stessi, il raccoglimento, la meditazione e la preghiera.

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L’Anima del Mondo

Una tradizione filosofico-spirituale molto antica, a partire dagli Egizi, ritiene l’universo dotato di Anima, in ogni forma: corpi stellari, vegetazione, animali e uomini. “Ba” è il principio animatore del tutto, “Ka” è la derivazione dell’individuo che non ha mantenuto la purezza del principio divino. Se l’individuo non riesce a migliorare la sua vita, secondo la dottrina della metempsicosi, la sua vita successiva sarà ad un livello non umano, ma inferiore: albero, cespuglio, animale tra i più inconsapevoli e/o feroci. Alcuni studi sulle piramidi, come quella di Cheope, osservano che negli anni della sepoltura del faraone e della regina, i cunicoli che partono dalla loro sepoltura conducono ad Orione, a dimostrare che la loro anima diviene parte della costellazione.

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Il sentiero del silenzio - parte 1

Il silenzio è cammino. Chi vi si inoltra passerà dal “tacere”, dal silenzio di parole –come esercizio ascetico-, al “silere”, al silenzio dei desideri e dei pensieri. (1)

Per noi uomini moderni che corriamo freneticamente, il silenzio, oltre ad essere una dimensione sconosciuta, di cui non vale la pena occuparsi, è anche qualcosa da evitare perché in esso emergono emozioni, ricordi, parti dell’inconscio che non si è in grado di affrontare. Nello stesso tempo, la società ci spinge ad essere sempre coinvolti in qualcosa di esteriore, a riempire il silenzio con il suono e, immersi nel rumore, travolti e confusi da una valanga di informazioni, non sappiamo come riposare o rilassarsi o come semplicemente… essere. Ma c’è una parte di noi che aspira alla quiete delle campagne, alla calma delle onde che s’infrangono sulla riva del mare, alla pace dei boschi in cui possiamo ritrovarci ed ascoltarci in uno spazio nuovo e in un tempo inconsueto in cui tutto è più lento e dilatato.

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Scienza e Fede: un dialogo a distanza

Scienza e Fede sembrano due posizioni inconciliabili da tempo. Il clima diffuso di entusiasmo, che coinvolge buona parte delle persone nei paesi occidentali, il mito di un progresso, in cui pochi vedono i risvolti negativi sulla natura e sull’uomo, sembra un’inarrestabile corsa al possesso di nuovi strumenti tecnologici non sempre indispensabili. Anzi, la categoria del superfluo diviene una costante della nostra esistenza. D’altra parte, sembra che avendo la scienza superato tutti i problemi, non ci sia più posto per la fede, quindi, la visione diffusa è che tutto è possibile alla scienza e che dobbiamo essere grati a coloro che con la ricerca scientifica e la tecnica ci rendono la vita più semplice e comoda.

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La mente specchio del Divino

Che cosa significa l’affermazione che leggiamo nella Chândogya Upanishad e altrove: “Tu sei Brahman (Essere Supremo), Quello tu sei”, affermazione che il Buddista ripete con le parole: “Tu sei Buddha?” Questo non sarà mai un fatto di coscienza per voi, per quanto possiate esserne intellettualmente convinti, fino a quando non abbiate ridotto, con la meditazione, la mente inferiore ad essere lo specchio in cui si possa riflettere quella superiore….” (1)

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Il volto dell'altro

L’orizzonte religioso dell’etica fiorisce in un’esperienza esistenziale di grande sofferenza, qual è quella del filosofo Emmanuel Lévinas (1906/1995).

Di famiglia ebraica di origine lituana, visse l’esperienza devastante del lager nazista. La sua formazione filosofica e culturale si svolge a Strasburgo e poi a Friburgo, in cui segue le lezioni di Martin Heidegger, filosofo di grande spicco tra le due guerre mondiali.

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Lo spettacolo della vita

Lo spettacolo della vita: il Testimone, il regista, gli attori.

Il Testimone

Lo Spirito che dimora all’interno di ognuno (Atman) è il testimone delle azioni e delle conseguenze dei tre guna (qualità della Natura) (A); è immobile, sacro e puro; è eterno, indivisibile ed automanifesto; è pace e non ha fine; è la saggezza stessa. L’Atman è riconosciuto come il Sé.

È il Testimone che osserva i tre stati di veglia, di sogno e di sonno profondo. (1)

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La triplice quintessenza del Divino

La triplice quintessenza del Divino: Verità, Bontà, Bellezza

La natura della Suprema Realtà è rivelata come Verità, Bontà, Bellezza. Queste qualità non appartengono propriamente al Divino, che è al di là di ogni possibile qualificazione, ma sono le tre finestre attraverso le quali si può avere la percezione del Divino.

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La via della Bellezza

Gli antichi greci, come è noto, erano grandi estimatori della bellezza intesa come armonia, misura, limite, grazia di forme, perfezione…

Il gusto per la bellezza era collegato allo stupore di fronte alla Natura e all’Uomo che ne fa parte e connesso alla bontà o bene. I due termini Bellezza e Bene erano, pertanto, inscindibili sia che si guardasse alla Natura, sia che si guardasse all’Uomo.

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Spiritualità e salute

Il sintomo guarisce l’uomo, realizzando nel corpo ciò che manca alla coscienza. (1)

Spiritualità e salute sono due mondi apparentemente diversi, ma allo stesso tempo così intimamente legati, da influenzarsi l’un l’altro. Per cercare di capire meglio questa connessione, analizziamo i due termini.

Che cosa si intende per spiritualità?

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Consapevolezza dei Diritti e dei Doveri

“Attua il progetto di porre un tetto ai desideri compiendo con coscienza e costanza ogni sforzo per eliminare la tendenza a sprecare tempo, denaro, cibo ed energie e utilizza i risparmi a servizio dell’umanità.” (1)

Se volessimo usare pochi termini per sintetizzare il nostro tempo potremmo identificarlo in Comunità, Comunicazione, Consumo.

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La Mente e i suoi misteri

La mente umana è unica e capace di generare immagini e di scegliere una direzione.

Oggi l’uomo ritiene che le difficoltà, la gioia e il dolore siano causati da altri (o da fattori esterni come la politica, la società …) ma questo non è che illusione.

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Le radici della sofferenza

Ci sono cinque tipi di ostacoli, che provocano dolore, sofferenza, afflizioni (klesha). Il primo è l'ignoranza (avidya); il secondo è l'imperizia (abhinava); il terzo è il piacere (asthita); il quarto è la passione per le cose del mondo (raga); il quinto è l'insoddisfazione rabbiosa (dvesha). A causa di questi cinque ostacoli, l'uomo si separa, allontanandosi dalla propria realtà spirituale (atmica), non riesce a sperimentare il la visione (darshan) dello Spirito, non può gustare le gioie dello spirito. (1)

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Neuroscienza e Spiritualità - 2

PARTE 2

  • Conferenza “Neuroscienza e Spiritualità”
  • Relatore: Dott. Roberto Sartori
  • Luogo Evento: Bulgarograsso (CO) - Centro Sathya Ananda Yoga

Neuroscienza e Spiritualità sono due termini che da pochi anni posso essere messi vicino sulla stessa riga senza creare stridore. Prima, queste due parole erano esattamente una opposta all’altra. Dove c’era spiritualità non poteva esserci la scienza e viceversa. Due parole che non sembrano c’entrare niente una con l’altra, in realtà attualmente le due parole vanno a braccetto grazie a diversi passaggi, diversi piani evolutivi diversi accadimenti. Finalmente sia la scienza che la spiritualità affrontano le stesse tematiche. C’è stato un allargamento dello spazio di uno e forse della disponibilità dell’altro e oggi come vediamo in tante pubblicazioni, libri, tante occasioni ci sono scienziati che parlano di spiritualità e mistici che parlano di scienza.

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Neuroscienza e Spiritualità - 1

PARTE 1

  • Conferenza “Neuroscienza e Spiritualità”
  • Relatore: Dott. Roberto Sartori
  • Luogo Evento: Bulgarograsso (CO) - Centro Sathya Ananda Yoga

Neuroscienza e Spiritualità sono due termini che da pochi anni posso essere messi vicino sulla stessa riga senza creare stridore. Prima, queste due parole erano esattamente una opposta all’altra. Dove c’era spiritualità non poteva esserci la scienza e viceversa. Due parole che non sembrano c’entrare niente una con l’altra, in realtà attualmente le due parole vanno a braccetto grazie a diversi passaggi, diversi piani evolutivi diversi accadimenti. Finalmente sia la scienza che la spiritualità affrontano le stesse tematiche. C’è stato un allargamento dello spazio di uno e forse della disponibilità dell’altro e oggi come vediamo in tante pubblicazioni, libri, tante occasioni ci sono scienziati che parlano di spiritualità e mistici che parlano di scienza.

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Bello e Sacro

Se consideriamo, in un excursus abbastanza rapido il Bello, partendo dall’antica filosofia platonica (V-IV sec. a.C.), ci rendiamo conto che proprio la Natura nelle sue forme smaglianti di colori, oggetto di studio nell’arte pittorica di ogni tempo, è la sorgente dello stupore nell’uomo, da cui nasce anche il filosofare.

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Il Guru ed il discepolo

La grazia del mio vero Guru
mi ha fatto conoscere l'Ignoto
da Lui ho appreso
come camminare senza piedi,
come vedere senza occhi,
come udire senza orecchie,
come bere senza labbra,
come volare senza ali…
Dice Kabir: " Il Guru è ben al di là delle parole,
e grande e buona è la sorte del Discepolo...(1)

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L’Uno e i Molti

L’aforisma vedico per cui esiste o meglio E’, l’UNO senza Secondo, percorre sia la filosofia antica orientale che occidentale. In questa, filosofi come Parmenide, Eraclito, Platone si muovono nell’ambito di quel pensiero affermante la realtà dell’Unità originaria e sostanziale, che solo apparentemente ammette la molteplicità.

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